Tipologia
- Sottosezione
Numerazione
-
Numero definitivo
- 1
-
Numero romano
- I
Consistenza rilevata
-
Consistenza (testo libero)
- registri 15, volume 1, fascicoli 3
Storia istituzionale/Biografia
- Il Monte dei Pegni Orsini di Benevento fu fondato nell'anno 1694 dal cardinale Vincenzo Maria Orsini, il futuro papa Benedetto XIII (1724-1730), con lo scopo di venire in soccorso della popolazione bisognosa sia attraverso la concessione di prestiti contro pegno a basso interesse, sia concorrendo ad opere di beneficenza mediante gli utili e le rendite disponibili del patrimonio. Esso derivò dalla trasformazione del precedente Monte di Pietà, fondato nel 1675 dall'arcivescovo Giuseppe Bologna con un esiguo capitale di appena 400 ducati.
Ma questo istituto non ebbe il successo sperato; il cardinale Orsini, allora, commutò "tal'ideato Monte d'imprestanze in denaro, in Monte frumentario, come più adatto a soccorrere in quel tempo i bisognosi, per poi formarsi l'altro Monte de' pegni, che fu già stabilito" (vedi gli statuti del 1787 (serie 1, 1). La funzione del Monte frumentario era quella di prestare ai poveri il grano, che poi sarebbe stato restituito con interesse, con lo scopo di limitare lo sfruttamento degli usurai e di equilibrare il prezzo del cereale sul mercato).
Nei primi tempi i due istituti furono gestiti dagli stessi amministratori ma, nell'anno 1787, aumentato il capitale e cresciuti gli affari del Monte dei Pegni, fu stabilito di separare definitivamente le due gestioni.
La sede del Monte Orsini fu posta nel Palazzo Arcivescovile di Benevento, dove gli furono assegnate, ad uso perpetuo, alcune stanze dove poter svolgere l'attività di prestito e dove poter conservare i pegni.
Importanti innovazioni all'organizzazione e alle finalità dell'ente furono introdotte nei secoli seguenti; in particolare, nel 1927, insieme all'attività tradizionale del prestito contro pegno, fu concessa al Monte la possibilità di raccogliere depositi a risparmio e di accordare sovvenzioni contro pegno di titoli e mutui ipotecari (vedi la deliberazione del 12 /5/1927).
La storia del Monte Orsini ebbe termine nell'anno 1979, quando, per risolvere una situazione di grave difficoltà, fu stabilita la sua incorporazione nella Cassa di Risparmio Molisana, un istituto sorto nel 1963 e sviluppatosi negli anni successivi, a livello regionale, tanto da diventare la più importante banca del Molise.
La pertinenza della documentazione in oggetto all'Archivio Storico della Banca di Roma deriva dal fatto che la Cassa di Risparmio Molisana nel 1986 fu posta in amministrazione straordinaria e, messa successivamente in liquidazione, fu rilevata, nel 1987, dalla Cassa di Risparmio di Roma (l'acquisizione avvenne il 5/9/1987, nell'ambito di applicazione del decreto del ministro del Tesoro del 27/9/1974. Si vedano, in proposito, il bilancio della Cassa di Risparmio di Roma dell'anno 1987 e il volume curato dall'Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane, Le Casse di Risparmio e le Banche del Monte Italiane, [1987], pp. 313 e sgg.).
Storia archivistica
- Dell'originario archivio prodotto dal Monte Orsini, nel corso di circa tre secoli di attività, restano solamente 15 unità, versate all'Archivio storico negli anni 2003 e 2005, descritte nel presente inventario.
Cronologicamente la documentazione acquisita è compresa tra il 1893 e il 1975, più una copia dello statuto del 1787, a stampa, pervenuta però in fotocopia. Per il resto, si conservano i registri dei verbali delle riunioni della Commissione amministratrice, dal 1893 al 1940; i libri inventari generali della contabilità, dal 1909 al 1974 ; i libri fidi, dal 1959 al 1975.
Si tratta quindi di una quantità irrilevante di materiale, con grosse lacune sia dal punto di vista tipologico che cronologico, tali da rendere difficoltosa una ricostruzione della storia archivistica del fondo e una sua collocazione nel contesto storico di provenienza.
Tuttavia, qualche notizia sul materiale d'archivio prodotto e conservato dal Monte, anche se parziale e frammentaria, si può ricavare dalla consultazione dei verbali della Commissione amministrativa.
Nel corso della seduta dell'11 luglio 1898, ad esempio, venne effettuato il passaggio di gestione dal Commissario prefettizio alla Commissione nuovamente insediata al termine di un periodo di gestione straordinaria; nella fase di consegna dei documenti d'archivio, vengono elencate dettagliatamente le singole tipologie di atti presenti in quel momento nell'archivio corrente:
registri di deliberazioni dal 1876 al 1898;
inventario della consistenza patrimoniale;
platea dei beni patrimoniali;
conti consuntivi;
protocolli dal 1872 al 1898;
squarci di pegnorazione e spegnorazione dal 1872 al 1897;
modelli per l'impianto dei nuovi registri contabili;
12 buste di minute e "Posizioni varie" (presumibilmente corrispondenza);
una busta contenente bilanci.
Altre notizie sulla gestione dell'archivio si possono ricavare dalla deliberazione del 13 ottobre 1905, nella quale fu stabilito un compenso per gli impiegati che si erano occupati del riordino dell'archivio classificando tutti i registri, i bilanci, i rendiconti, le pratiche amministrative e i titoli riguardanti il patrimonio, compresa la compilazione di una "pandetta" del materiale riordinato.