Tipologia
- Sottosezione
Numerazione
Contenuto
- Questa sottosezione comprende la documentazione contabile relativa all'amministrazione dei depositi liberi, vincolati, fruttiferi e infruttiferi.
Consistenza rilevata
-
Consistenza (testo libero)
- Unità archivistiche 143
Storia istituzionale/Biografia
- Fin dalla fondazione del Monte di Pietà furono accolti depositi in denaro, fruttiferi e infruttiferi, anche se l'istituzione vera e propria del Banco dei depositi è posteriore di circa un cinquantennio alla fondazione del Monte; con breve del 1 ottobre 1584 [Nota: Bolle, brevi e istrumenti, n. 17.] Gregorio XIII dispose, infatti, l'obbligo di versamento nel Monte di Pietà dei depositi pecuniari preventivi nelle vertenze giudiziarie, con un importo superiore ai 5 scudi, mentre nel febbraio dello stesso anno la congregazione aveva imposto il divieto del versamento di interessi su tutti i depositi in denaro, liberi e vincolati. [Nota: Decreti di congregazione, 7 febbraio 1584, c. 69v. Questo tipo di depositi era amministrato dal Banco dei depositi.] I due provvedimenti segnarono una svolta nella vita dell'istituto e rappresentarono la base costitutiva del patrimonio fisso del Monte di Pietà. Nel breve di Gregorio XIII non vengono formulate disposizioni precise per la costituzione di un'amministrazione vera e propria dei depositi, da affiancare all'attività dei prestiti, ma ci si limita ad assegnare al Monte di Pietà una nuova attribuzione. Un'amministrazione autonoma e separata per la gestione dei depositi, distinta dai prestiti, viene istituita solo con gli statuti del 1617, a seguito «particolarmente del augumento de gli Offitiali, & de negotii, cagionato dalli depositi …», anche se «tutti gli emolumenti, & spese, tanto di questo, quanto di quello, appartenghino al Monte de gl'Impresti, come à Capo, & Padrone principale, essendo il maneggio de'Depositi Membro del Monte de gl'Imprestiti». [Nota: Statuti del 1617, p. 4 e cap. IV. Principio confermato negli Statuti rinnovati del 1767, cap. XLIX.] Fu durante la direzione di Giovanni Pietro Campana che, con rescritto pontificio di Gregorio XVI del 14 dicembre 1834, si cominciarono ad accettare depositi in denaro con corrispettivo di frutto e reinvestimento utile delle giacenze, dando vita ad un istituto di credito vero e proprio, denominato 'Azienda dei chirografari'. [Nota: Questo tipo di depositi era amministrato dal Monte dei prestiti.] Dal 1 gennaio 1859 fu inoltre annessa al Monte anche la Depositeria urbana, preposta alla custodia e alla vendita dei beni sottoposti ad esecuzione giudiziaria. [Nota: La Depositeria urbana era stata precedentemente annessa al Monte di Pietà nel periodo 1574 - 1580.] Nel 1874, [Nota: Legge del 28 giugno, n. 2054, serie 2a.] a conclusione del periodo di amministrazione provvisoria del commissario regio (1871 - 1874), tutti gli uffici e funzioni concernenti l'attività creditizia furono trasferiti alla Cassa depositi e prestiti, riservando al Monte di Pietà il ruolo originario di pio istituto preposto al prestito su pegno. [Nota: Vedi M. Tosi, Il Sacro Monte di Pietà… cit., capp. III, V, XV, XIX - XX.]